Quando il gioco si fa duro...
Certe volte ci vorrebbe davvero John Belushi…
Certe volte ci vorrebbe davvero John Belushi…
Un collega qui in ufficio ha un biglietto che gli cresce per il concerto di stasera di Springsteen. Il biglietto è per il prato, e lo vende al prezzo di costo, circa 50 euro. Se vi interessa, scrivetegli a via2_at_libero_dot_it.
Qualche tempo fa ho preso su Ebay per pochi euro una vecchia Sennheiser HD 430 del 1979, non tanto per ascoltarla dato che non sembra essere niente di speciale, ma per il design che mi piace parecchio. Come quasi sempre succede in questi casi, la cuffia è arrivata in buone condizioni ma con i cuscinetti e i dischi di spugna totalmente disintegrati, cosa che è raramente un problema per chi vive all’estero dato che i pezzi di ricambio sono quasi sempre disponibili e possono essere ordinati on line a prezzi modici (anche se aziende come AKG/Harman International hanno tempi geologici di consegna), ma che si rivela invece spesso decisamente complicata per noi italiani.
Qualche mese fa ho fatto un salto vicino a corso Sempione a trovare Simone, che non vedevo da qualche tempo. Davanti all’immancabile panino mi ha raccontato del nuovo progetto su cui stava lavorando: YouRank, una estensione per Firefox (e a breve per Explorer) che tiene traccia in maniera trasparente delle attività nel browser, e aggrega i dati in maniera sociale tra gli utilizzatori. Tornato a casa dopo l’incontro avevo installato una preview e giocato un po’ con il db sqlite su cui vengono salvati i dati, tanto da farmi venire una dozzina di idee su come utilizzarli. Idee che ovviamente sono rimaste nel solito cassetto ormai stracolmo, dato che il tempo è quello che è e i progetti cronicamente in ritardo sono sempre troppi.
Da ieri YouRank è in alfa pubblica per i primi 2.000 che lo scaricheranno (se volete provarlo affrettatevi), e se avete un po’ di tempo potete quindi divertirvi non solo ad usarlo, ma anche a sfruttarne i dati per hack utili o divertenti. Se decidete di farlo, magari in Python, fatemi un fischio che mi interessa.
Ho sempre saputo che abbiamo le utilities più care del mondo (o almeno dei paesi civilizzati), ma stiamo iniziando ad esagerare: ogni anno arrivano i famosi “conguagli”, questa volta ho due settimane di tempo per pagare ben 1.400 euro. E notare che le bollette arrivano regolarmente, e sono parecchio salate. Non si capisce come mai la a2a (ex AEM ex Enel ex…) non riesca a tracciare i miei consumi e debba addebitarmi cifre superiori allo stipendio mensile di un operaio come conguaglio per due forniture domestiche. Di questo passo torno alle candele, e il pc vado ad usarlo a un internet center vicino a casa.
E visto che siamo in tema di assurdità, anche la Pinnacle non scherza: per usare il software della mia scheda DVB-T appena scaricato, devo a) registrarmi, b) inserire il codice presente sul CD originale (ma che ti serve, tanto va solo con le tue schede), che ovviamente non funziona. La registrazione ha un’area per il rinnovo delle chiavi di licenza, che però richiede un altro codice fornito dal prodotto originale installato. Quindi dovrei installare mezzo giga di roba inutile, riavviare, lanciare sperando che tutto funzioni, estrarre la chiave per la richiesta, annotarla, andare sulla pagina del mio profilo, inserirla, sperare che qualcuno si attivi e mi mandi la nuova chiave, disinstallare, installare altro mezzo giga di roba, e sperare poi che la nuova chiave funzioni. Altrimenti si ricomincia. E pensare che la scheda l’ho anche pagata, a suo tempo. Mai più. Meglio andare a vedersi le partite al bar…
Se avete una scrivania che vi cresce in ufficio e non vi dispiace avere un geek in giro, potrebbe farmi parecchio comodo in un futuro prossimo per un paio di settimane. In cambio posso darvi consulenze spot sulle cose che più o meno so fare, partecipare a qualche brainstorming, e spiegarvi tutto quello che non avete mai voluto sapere su cuffie high-fi, reggae, rumba congolese, e altre facezie. Basta un commento qui sotto, o una mail al solito ludo_at_qix_dot_it.