Correttori di bozze
Sul Corriere online di oggi.
Sul Corriere online di oggi.
Da una mezz’oretta sono in Cattolica, nella bella aula Pio IX, per seguire la sessione conclusiva del convegno “Engaging the reader”. Se gli argomenti sono interessanti vedrò di fare un breve riepilogo qui.
Per ora ho sentito solo qualche considerazione molto molto generale e piuttosto scontata, o addirittura tendenziosa (Antonio Dini: la babele dei formati, “lo standard futuro potrebbe essere l’iPad — l’iPad è uno standard???; Gian Arturo Ferrari, le nuove tecnologie fanno notizia ma il loro impatto è molto limitato — mi chiedo se ha letto notizie come questa). Come al solito, in Italia la parola va spesso a chi ha poco di concreto da esprimere, e privilegia meta-ragionamenti magari eleganti o dotti (Ferrari sta parlando dei formati in quarto ottavo ecc. e di Manuzio) ma così generali da risultare spesso banali, e che comunque hanno pochissimo impatto sulla realtà e l’innovazione tecnologica. Che barba…
Sempre Ferrari, l’atto di pubblicare per il formato elettronico non ha costi e rivoluziona le gerarchie editoriali, affermazione molto generica e poco condivisibile: chi ha seguito la pubblicazione di un testo sa bene che la stampa è solo uno dei tanti costi da affrontare, tra anticipi, correzione e verifica di bozze, editing del testo, impaginazione e grafica, promozione, ecc. Tutte cose che non si improvvisano, se non a livelli amatoriali (ora è passato al Fedro di Platone…).