Codice "nazazionale"?
Non so se avete mai avuto la sfiga di dover scrivere un algoritmo per il calcolo del codice fiscale. Io si, lo sto facendo ora, e anche se in rete ce ne sono mille esempi, farlo per bene non è semplice come potrebbe sembrare.
Un pezzetto del codice fiscale è infatti composto da un codicino alfanumerico, il cosiddetto “codice dei Comuni d’Italia e degli Stati Esteri”, univocamente assegnato in base al luogo di nascita. Embè, direte voi? Embè, appunto: i codici seguono ovviamente le evoluzioni geopolitiche del territorio. Non hanno quindi, come in tutti gli esempi che ho trovato in rete, una sola dimensione — il nome del luogo — ma ne hanno due: il nome del luogo in un preciso momento temporale.
Una persona nata a Belgrado trent’anni fa ad esempio ha un codice per lo stato jugoslavo che ovviamente non esiste più, una nata nella stessa Belgrado in anni più recenti ha un codice per lo stato serbo. Una persona nata quando il comune di Abbiate Guazzone non era ancora stato accorpato con il comune di Tradate ha un codice, una nata ora ad Abbiate Guazzone — che non esiste più ma immagino continui ad esistere nell’uso comune — ha un codice diverso. Eccetera eccetera.
Di nuovo, embè? direte voi: ci saranno delle tabelle pubblicate dal ministero, basta trovarle, importarle, controllare il codice in base alla data di nascita e alla località, e il gioco è fatto. Embè, appunto di nuovo: le tabelle ci sono, sul sito dell’Agenzia del Territorio, ma sono un bell’esempio di burocratese applicato ai dati.