
Mentre il resto del mondo segue con apprensione le vicende iraniane, i blogger nostrani mischiano rivoluzione via twitter e-commerce e distribuzione musicale nel solito pot-pourri generalista e superficiale, qui a Milano ci barcameniamo con il mezzo disastro dei trasporti pubblici, uno dei tanti picchi visibili (e purtroppo sperimentabili) di quell’iceberg sommerso fatto di incompetenza, trascuratezza e svalutazione del merito che sembra contraddistinguere l’Italia di questi anni.
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Mi associo alla protesta di Contromano: anche se in generale i mezzi pubblici a Milano sono abbastanza efficienti ci sono aberrazioni difficili da mandare giù, che non invogliano certo all’utilizzo del mezzo pubblico. Eccone alcune sperimentate personalmente, tutte nei giorni feriali e tutte in orari non esattamente di punta ma nemmeno notturni (dalle 19:00 alle 20:00, dalle 09:00 alle 09:30, ecc.):
- attese superiori ai 10 minuti (una volta ne ho visti 14 sul pannello luminoso) alla fermata del metrò di Lotto in direzione centro
- attese di una ventina di minuti abbondanti (capitava anche di aspettare mezz’ora quando lavoravo in Lorenteggio) per la 78, in entrambe le direzioni
- idem per il tram 1 verso il centro in corso Sempione, spesso passano sei o sette degli altri numeri alla stessa fermata senza che si veda un 1
- filobus della 90/91 così pieno che non si riesce nemmeno a salire
Spesso penso che dovremmo mettere su un sito apposta, dove segnalare i disservizi e pubblicare le foto fatte con il cellulare dei pannelli luminosi, indicando la linea, l’ora e la fermata.
Ma l’emergenza terrorismo dov’è? Non certo a Milano, almeno non sui treni e nelle stazioni dell’ATM. L’azienda milanese, forse ignara di quello che è successo a Londra il mese scorso, dall’inizio di agosto fa circolare sulla metropolitana solo treni con tre carrozze.
I molti sfortunati che invece di essere in vacanza sono qui a lavorare si trovano quindi pigiati come sardine, grazie all’orario estivo ridotto che ha diminuito la frequenza delle corse. Tralasciando le implicazioni igieniche e il disagio di viaggiare ammassati con una temperatura sui 45 gradi, non è difficile capire che in queste condizioni un attentato farebbe una vera strage. Bel modo di risparmiare sugli straordinari…